Ungherese da fiamma

Descrizione

Questa caffettiera da fiamma proviene dall’Ungheria.
Non ha marchi e fino ad oggi non si hanno notizie di altri esemplari.
La sua tipica fattura semi artigianale conferma la provenienza geografica e la colloca in un arco temporale compreso tra la fine degli anni ’40 e la metà degli anni ’50.
La caratteristica principale è sicuramente la pesantezza; ben 1,8 Kg.
Le caffettiere prodotte in quell’epoca nell’Europa dell’Est non avevano un design particolarmente ricercato e seguivano una sola regola:
– Funzionare sempre e comunque in qualsiasi condizione e per il maggior numero di anni possibili.
Come la maggior parte delle caffettiere di questo periodo prodotte in Ungheria, si presenta priva della valvola di sicurezza.
Tuttavia, grazie agli importanti spessori della caldaia e della cupola, non può essere definita una caffettiera pericolosa.
Servirebbe infatti una pressione troppo alta e non raggiungibile con un normale fornello domestico per farla esplodere.
Il filtro interno, anch’esso in ottone nichelato, si presenta robusto, nonostante il tubo di risalita dell’acqua di sezione inferiore al normale.
Curiosamente, a caffettiera chiusa, il perno centrale del filtro porta caffè si va ad incastrare nella sede centrale del filtro superiore.
Il corpo macchina non è in fusione ma è ricavato tramite tornitura da una barra piena di ottone.
La nichelatura ha uno spessore importante ed infatti si presenta ancora brillante dopo oltre 70 anni.
Il manico è in legno verniciato ed è fissato al corpo macchina tramite due fasce in ottone.
Il pomello di chiusura superiore è in bachelite e rispetto al resto della macchina risulta un po’ sovradimensionato. Sicuramente quest’ultimo elemento non è stato costruito appositamente per questa caffettiera ma è stato utilizzato un pomello standard in commercio.
L’apparato di fissaggio racchiude in sé alcune contraddizioni.
L’archetto è robusto e ben fissato al corpo macchina tramite due viti robuste.
La vite di bloccaggio è in acciaio e termina con un disco snodato ribattuto, tuttavia, sulla cupola, che risulta perfettamente tondeggiante e liscia, non è presente una sede di incastro.
Questo rende impossibile un perfetto bloccaggio e in condizioni di dilatazione termica dovuta al calore potrebbe vanificare la buona costruzione del resto del sistema di bloccaggio.
Infine, i particolari curiosi che saltano subito all’occhio sono le due godronature parallele praticate sulla base e sulla cupola con lo scopo, forse vano, di rendere più graziosa l’estetica complessiva della caffettiera.
Sicuramente non troppo bella o raffinata, sicuramente non elegante ma funzionale e duratura, sicuramente (fino a prova contraria) Unica.

Informazioni aggiuntive

Alimentazione:

Materiale:

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Periodo Storico:

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Sistema di Funzionamento: